Importante successo dello Studio Legale dinanzi al Giudice del Lavoro di Salerno!
Lo Studio Legale Vassallo ha ottenuto il rigetto del ricorso proposto da una lavoratrice, la quale ha agito in giudizio nei confronti della propria assistita tentando di dimostrare un ipotetico trasferimento d’azienda tra l’attività presso cui era ritualmente assunta e l’altra gestita dal Cliente, (con relativo obbligo solidale nei confronti della stessa),il quale eccepiva di non aver giammai avuto alcun rapporto di lavoro con la ricorrente.
Il Giudice del Lavoro, dopo aver escluso il trasferimento d’azienda in quanto non provato, ha accolto l’eccezione di carenza di titolarità della situazione giuridica passiva sollevata dallo Studio Legale e, a tal uopo, si è rifatto all’insegnamento della Suprema Corte di Cassazione: “Come affermato dalle Sezioni Unite (sentenza 2951 del 2016 SS.UU.), “la titolarità della posizione soggettiva, attiva o passiva, vantata in giudizio è un elemento costitutivo della domanda ed attiene al merito della decisione, sicchè spetta all’attore allegarla e provarla, salvo il riconoscimento, o lo svolgimento di difese incompatibili con la negazione, da parte del convenuto”. Nella medesima pronuncia si è precisato che “Le contestazioni, da parte del convenuto, della titolarità del rapporto controverso dedotto dall’attore hanno natura di mere difese, proponibili in ogni fase del giudizio, senza che l’eventuale contumacia o tardiva costituzione assuma valore di non contestazione o alteri la ripartizione degli oneri probatori, ferme le eventuali preclusioni maturate per l’allegazione e la prova di fatti impeditivi, modificativi od estintivi della titolarità del diritto non rilevabili dagli atti”.
In ragione di tale principio, a fronte delle contestazioni sollevate e ampiamente provate dallo Studio Legale Vassallo, era onere della ricorrente di provare il rapporto di lavoro nei confronti dell’azienda propria assistita, a cui tuttavia si è sottratta.