Successo dello Studio Legale dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione che, con l’ordinanza di seguito riportata, ha confermato la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Salerno la quale riteneva che, in materia di usucapione, la relativa domanda di accertamento presuppone che i suoi elementi costitutivi (cfr. possesso ad usucapionem) sussistano già al momento della domanda, anche se non vi sia un’azione recuperatoria avanzata dal convenuto: “il giudice, a sua volta, deve accertare l’effettivo protrarsi del possesso per il prescritto ventennio in quanto condizione per l’accoglimento della domanda a prescindere dal fatto che il convenuto –il quale può anche rimanere contumace senza che, per ciò, l’attore sia esonerato dal fornire la prova della ricorrenza dei presupposti del vantato diritto– abbia o meno sollevato, al riguardo,
eccezione alcuna, con l’ulteriore conseguenza per cui, ove il protrarsi del possesso per il necessario periodo non risulti univocamente accertato all’esito della compiuta istruttoria, il giudice, quand’anche tale carenza non sia stata dedotta dalla controparte (e anche nella contumacia di questa), non può esimersi dal rilevare, ex actis, ka mancanza di una condizione di accoglibilità della domanda” (Cass. Sez. 2, Sentenza n. 5487
del18/03/2004, Rv. 571285).
La Corte di Cassazione sul Possesso ad usucapionem