Importante Successo dello Studio Legale Vassallo dinanzi al Tribunale di Salerno che, in un procedimento di opposizione all’esecuzione, intentato dalla debitrice nei confronti di un creditore intervenuto, ottiene, oltre all’accoglimento dell’opposizione, anche la condanna della controparte per cd. responsabilità aggravata.
Invero il Tribunale, applicando il disposto di cui all’art. 96, comma 3, c.p.c., ha condannato la controparte al risarcimento, in favore della nostra Assistita, di una somma determinata a titolo equitativo.
Il Tribunale, in particolare, “in considerazione delle numerose intervenute pronunce, viene in evidenza anche la condotta ripetutamente tenuta dall’attore-opponente, laddove si evidenzia la manifesta infondatezza in iure delle tesi da questi prospettate, giacché contrastanti con il diritto vivente e con la giurisprudenza consolidata.
La suddetta circostanza costituisce sicuramente indizio di quell’elemento soggettivo che è la colpa grave, “in coerenza con il progressivo rafforzamento del ruolo di nomofilachia della Suprema Corte, nonché con il mutato quadro ordinamentale, quale desumibile dai principi di ragionevole durata del processo (art. 111 Cost.), di illiceità dell’abuso del processo e di necessità di una interpretazione delle norme processuali che non comporti spreco di energie giurisdizionali” (ex pluris: Cass. Civ., 22 febbraio 2016 n. 3376)”.
Questa la sentenza