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Truffe Bancarie: il cd. vishing – ricorso all’ABF

Interessante provvedimento dell’Arbitro Bancario e Finanziario – Collegio di Napoli – ottenuto dallo Studio Legale Vassallo in tema di cd. vishing, una delle più recenti e subdole truffe perpetrate da terzi sui conti correnti di ignare vittime.

Attraverso tale modalità truffaldina, per l’appunto il vishing (acronimo di voice phishing), si suole indicare un tipo di truffa in cui un finto operatore telefonico di un importante istituto bancario chiama una correntista spacciandosi per il call center di una banca o di un istituto di credito, inducendo la vittima a fornirgli le proprie credenziali di utilizzo del conto corrente e, quindi, una volta impossessatosi di queste ultime, il truffatore effettua transazioni in suo favore, a discapito della povera ed ignara vittima: si tratta di una truffa molto diffusa di recente che sta causando ingenti danni ed è molto subdola in quanto l’interlocutore è molto abile a fingersi un operatore di un call center “ufficiale” della Banca, addirittura utilizzando un numero verde!

Nel caso di specie, la vittima, cliente dello Studio Legale Vassallo, ha subito un “furto” dal proprio conto corrente per un importo complessivo pari ad € 5.000,00: pertanto, atteso che in fase stragiudiziale e prodromica l’istituto bancario rifiutava di effettuare qualsivoglia rimborso in favore della propria assistita, lo Studio si rivolgeva all’Arbitro Bancario e Finanziario, un organismo di Conciliazione tenuto dalla Banca d’Italia, al fine di ottenere una decisione senz’altro più rapida (pervenuta nel giro di qualche mese).

La Banca, nel procedimento in esame, rigettava la richiesta di rimborso proposta dalla ricorrente, ritenendo che la condotta della stessa fosse ascrivibile all’ipotesi della “colpa grave”, consistita nell’aver comunicato il codice al truffatore, così abilitando lo smartphone in possesso del truffatore a generare OTP virtuali in sostituzione del suo dispositivo.

Tuttavia, lo Studio Legale Vassallo è riuscito a dimostrare le carenze del sistema di sicurezza predisposto dall’intermediario ed utilizzato nella vicenda in esame ha contemplato l’utilizzo dell’OTS (One Time SMS) che, secondo quanto condiviso dai Collegi territoriali ABF (Coll. Napoli, 306/2021; Coll. Bari n. 1686/2021; Coll. Torino, n. 23256/2020) non risulta adeguato: pertanto, con il provvedimento in esame, il Collegio ABF di Napoli ha provveduto al ristoro del 50% degli importi fraudolentemente sottratti alla correntista, ritenendo sussistente il concorso di colpa tra le parti.

Si rammenta agli utenti di interrompere la conversazione e contattare direttamente il servizio clienti dell’azienda in ipotesi di dubbi su chi vi sta contattando, spacciandosi probabilmente per operatori di call center e di non comunicare mai al telefono, o per e mail, dati di login, personali e bancari, e segnalate, infine, l’accaduto alla Polizia.

Truffe Bancarie: il cd. vishing – ricorso all’ABF
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